Successioni ereditarie

La successione per causa di morte – mortis causa – è l’istituto disciplinato dalla legge attraverso il quale uno o più soggetti – l’erede, il legatario, il chiamato all’eredità, il curatore dell’eredità giacente, ecc. … – subentrano nella titolarità del patrimonio o di singoli diritti patrimoniali del defunto (il de cuius).

A seguito della successione, gli eredi subentrano, per intero o in quota, in tutti i rapporti giuridici, attivi e passivi, del de cuius, assumendosi quindi i diritti e gli obblighi (debiti ereditari) già in capo al defunto ovvero nascenti a seguito del decesso.
Pertanto gli effetti di una successione ereditaria, oltre ad avere le ben note ripercussioni affettive, generano rilevanti effetti sia da un punto di vista economico e patrimoniale, sia, soprattutto, da quello di natura fiscale.
Infatti per la normativa fiscale italiana, la dichiarazione di successione deve essere presentata dagli eredi, generalmente, entro 12 mesi dalla data del decesso del de cuius.

Non c’è obbligo di presentare la dichiarazione di successione se ricorrono contemporaneamente le seguenti condizioni:

• l’eredità è devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto
• la stessa ha un valore non superiore a 100.000 euro
• non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari (usufrutto, nuda proprietà, …)

Negli altri casi l’erede è sempre obbligato a presentare la dichiarazione di successione.

Dal 2017 è obbligatorio presentare la dichiarazione di successione in modalità telematica. La stessa può essere presentata dall’erede in autonomia, tramite software messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, ovvero tramite un intermediario abilitato, tra i quali vi è anche il Dottore Commercialista.

La base imponibile dell’imposta di successione viene calcolata sulla differenza tra l’attivo ereditario – a titolo esemplificativo, salvo alcune specifiche eccezioni: saldi di conto corrente, beni immobili, diritti reali, aziende, titoli, beni mobili, denaro e gioielli … – e il passivo riconducibile al patrimonio del defunto – a titolo esemplificativo: i debiti del de cuius alla data del decesso, oneri imposti all’erede o legatario in favore di un beneficiario specifico … -.
L’imposta si calcola applicando un’aliquota, che oscilla tra il 4% e l’8% a seconda del grado di parentela del soggetto beneficiario, al valore della quota ereditaria al netto della franchigia, anch’essa variabile in funzione della natura dell’erede.
Si precisa che nel caso in cui nel patrimonio del de cuius siano presenti degli immobili, oltre all’imposta di successione, sono dovute anche le imposte ipocatastali, di bollo e la tassa ipotecaria.